Il Comune, ubicato nella bassa val Chisone di fronte a Pinasca, a cui fu annesso dal 1928 al 1947, si snoda interamente sulla destra orografica del Chisone, occupando un ampio pianoro nel fondovalle e il versante a bacìo. Il territorio, di proporzioni ridotte e prevalentemente montano, è coperto da castagneti e faggeti: comprende peró numerose borgate, alcune delle quali sono allineate nel fondovalle lungo la Strada Provincia ...
Il Comune, ubicato nella bassa val Chisone di fronte a Pinasca, a cui fu annesso dal 1928 al 1947, si snoda interamente sulla destra orografica del Chisone, occupando un ampio pianoro nel fondovalle e il versante a bacìo. Il territorio, di proporzioni ridotte e prevalentemente montano, è coperto da castagneti e faggeti: comprende peró numerose borgate, alcune delle quali sono allineate nel fondovalle lungo la Strada Provinciale, mentre tutte le altre si distendono a ventaglio sulle propaggini circostanti.
Il borgo primitivo, di cui si conoscono scarse notizie, si è ampliato durante le guerre di religione che, a causa dell'intolleranza delle autorità francesi regnanti sulla sponda sinistra della val Perosa, costrinsero la popolazione valdese a trasferirsi sulla sponda destra, che fu invece prevalentemente sabauda. In seguito alla revoca dell'Editto di Nantes (1685) le comunità valdesi furono costrette ad emigrare all'estero, sicché il territorio d'Inverso fu dato in affitto al conte Giliberto di S. Martino. Seguendo il filo della storia, dopo il rimpatrio delle popolazioni valdesi, attorno al '700, l'attuale territorio di Inverso era diviso in due Comuni: Inverso e Chianaviere, che dal 1704 al 1708 fecero parte, insieme alla val S. Martino, della Repubblica del sale, una zona franca voluta da Luigi XIV. Poi, per cause non note, Chianaviere si uni al Comune di Inverso e per festeggiare l'evento furono serviti degli enormi fagioli, i fataccou, i fagioli di Spagna, e quest'appellativo sono rimasto tuttora agli Inversini.
Nella seconda metà del 1800 il paese ebbe un periodo di particolare operosità e notorietà dovute al ritrovamento di alcuni filoni di grafite nelle località Don, Peyrot, Valentin e Vivian (miniere di Gran Roccia, Combaviola, Peyrotti, Masseilotti), la cui coltivazione cessó alle soglie della seconda guerra mondiale e di cui rimangono ancora alcuni imbocchi di gallerie nascosti dalla vegetazione; nel 1944 il territorio comunale divenne rifugio di molti partigiani, fu testimone di alcuni fatti espressivi e fu teatro di massicce rappresaglie da parte delle milizie tedesche che incendiarono i villaggi di Clot, Masseilot, Peyrot, Reynaud e Serre, posti sulle alture dove i partigiani solevano rifugiarsi.
Ora nella zona esistono alcune piccole ditte artigianali di lavorazione del legno e del marmo. È presente un'unica Parrocchia, dedicata a S. Francesco da Sales, ubicata nella borgata Clot, dove ha anche sede la Scuola elementare.
Il Comune dal 1990 è gemellato con L'Argentière La Bessée, un paesino nelle Hautes Alpes che, come Inverso Pinasca, in passato aveva sul suo territorio importanti miniere: in questo caso di argento, come indica il nome stesso.
Superficie: Kmq 7,90
Altitudine: m 551 (capoluogo)
Altezza minima: 498 m
Altezza massima: 1.681 m
Distanza da Torino: km 53
Densità: 80 abitanti ...